La collezione di immagini fotografiche che vi presento è dedicata
ai luoghi dell’anima: prima fra tutti, Salina e le sue sei sorelle.
“Vara pe’ sette!”…
sette le isole, sette le note e i colori dell’arcobaleno,
sette i chakra e le lettere del mio nome…
sette le “maàre” che, secondo la leggenda, con una formula
magica varavano le barche nottetempo per navigare oltre i
confini sotto le stelle dell’arcipelago Eoliano…
L’idea nasce dal desiderio di cogliere l’essenza della bellezza
che appartiene a quei luoghi che si fanno incontro
imprescindibile, sacro, come di un amante appassionato…
così nasce “vara pe’ sette”, primo frutto di un percorso animico
che congiunge arte amore e spiritualità in una magica
combinazione alchemica dove ogni cosa,
pur nella sua semplicità,
diviene unica, preziosa, …inseparabile. Pinella
PUNTI VENDITA
SHOW ROOM Pinella Palmisano Roma
Galleria Amanei S. Marina Salina
Boutique A’ Putia Malfa Salina
MOSTRE e PREMI
2018 “Vara pe’ sette” Salina e le sue sei sorelle – 40 immagini in miniatura
La prima assoluta a Palazzo Marchetti – 12 Ag.- 3 Ott., Malfa – Salina
Galleria Amanei – Santa Marina, Salina
Hotel Capo Faro – Capo, Salina
Time OFF Ass. Cult, Contaminazioni artistiche e jazz, Salerno
2019 I grandi formati dal 20×20 al 30×70 cm
it.ELITE Milano show room arte moda design
Galleria Amanei S. Marina Salina
Hotel Signum Malfa Salina
Boutique A’ Putia Malfa Salina
Premi per il XIII SalinaDocFest di Giovanna Taviani, (R)ESISTENZE: Premio Tasca, Premio Signum del pubblico e Premio Wif
2020 “Ritratti di Famiglia”
Galleria Amanei, Santa Marina – Salina
Hotel Signum, Malfa – Salina
Boutique A’ Putia, Malfa – Salina
Expo/stand – ospite al XIV SalinaDocFest di Giovanna Taviani – Giovani/l’età giovane – Orto Botanico di Roma
2021 “IDDU” trittico selezionato al Premio Artkeys 03 – Castello Angioino Aragonese- Agropoli.
2022 selezione per PHENOMENA, evento di Moda Design e Food sulle eccellenze
dell’imprenditoria femminile nel Sud italia – Pescara
Pubblicazioni
Il Mattino di Salerno 5 Dic 2018 di Gabriella Taddeo
Catalogo ed. XIII SalinaDocFest di Giovanna Taviani, (R)ESISTENZE – 2019
Catalogo ed. XIV SalinaDocFest – GIOVANI/L’età giovane – 2020
Presentazioni
Miniature fotografiche su oro di Pinella Palmisano
La storia ed evoluzione della fotografia ha preso negli ultimi anni un trampolino temporale tale da portarla a misura di tutti: basta un click, un battito di ciglia. I pixel come migliaia di occhi di insetto ricompongono un’immagine e chiunque può fare e disfare, costruire e decostruire albe, tramonti, luci nella notte, ritratti, momenti.
Dalla selce all’elettronica: è l’evoluzione dell’uomo, del Tempo.
Nei piccoli “gioielli” di Pinella Palmisano, troviamo racchiusi in pochi centimetri questa storia; non solo quella dai primi decenni dell’Ottocento, ma più indietro ancora.
Il lavoro che ha base, passione, mestiere, pratica fotografica, diventa davvero “estensione e controllo” dalla mente alla mano al godimento degli occhi.
Il legno di iroko viene tagliato e preparato, poi come un “copista”, un amanuense medioevale, la Palmisano fissa l’oro sul legno.
Ritornano alla mente le immagini tre-quattrocentesche che hanno fatto della Toscana, dell’Italia che ancora non esisteva come unità politica, la capitale del mondo dell’arte.
Su questa base, preziosa, fulgida, in questo raggio di sole trasportato su legno la fotografa sposa la pittura, ritorna ad una manualità che l’elettronica in qualche modo nasconde.
Su quel raggio d’oro puro il profilo di un’isola, di una barca sulla battigia, di una pagina di macchia mediterranea, di case in pietra emergono come silhouette. Nero e oro:
non ricordano certi quadri di Klimt? certe pale?
non fanno riemergere alla memoria i tramonti mediterranei controluce, alcuni fuggenti attimi di purezza e bellezza?
In questi frammenti e paesaggi, dove l’infinito è minimo, l’orizzonte un pensiero “non c’è nulla che non sia beltà, ordine e lusso, calma e voluttà”, per dirla con Baudelaire.
Pinella Palmisano, non si è mai accontentata dell’altrove, del click così com’è: guardare questi piccoli raggi d’oro e figure sarà come per un poeta, per lo spettatore percepire un mare in una goccia.
Marcello Napoli 8 Marzo 2019
Agosto 2018, Palazzo Marchetti, Salina
Per quarant’anni sono stata regista della Rai…
La sala regia ha una parete di monitor e ogni monitor corrisponde ad una telecamera la telecamera mi fa vedere delle immagini dove devo scegliere quella che mi emoziona di più, quella che in quel momento mi da di più e guardando il lavoro di Pinella ho avuto un’emozione forte: lei ha saputo cogliere e raccontare quello che ognuno di noi ha provato, probabilmente, arrivando e vivendo l’isola, i colori dell’isola, il monte fossa, il mare che cambia luce e colore a seconda da dove lo vedi, a secondo dell’inquadratura… le palme le nostre coste che cambiano blu a seconda se le vedi da questa parte dove è più scuro o dall’altra ove èpiù chiaro… tutto ciò mi ha molto emozionato e tutto questo lei lo ha fissato attraverso le sue immagini fotografiche sul più prezioso dei metalli: l’oro, quindi la preziosità della nostra isola fissata sull’oro.
…sentendo questo racconto sulle maare a cui Pinella si collega dedicando a loro il titolo della sua mostra, mi ha molto colpito il ricordo delle donne capaci di volare, di andare lontano, in Australia, dal figlio, in una notte, prendere un lume e portarlo ad Alicudi…storie fantastiche,…e questo mi ha fatto pensare che già da allora le donne avessero il bisogno di volare un po’ lontane dal quotidiano, un po’ lontano da quello che dobbiamo fare, necessariamente, da quello che siamo obbligate a fare, se non altro c’è l’immaginazione per poter volare..
sicuramente c’erano degli additivi, qualcuno parla della datura o di altre erbe…ma la verità era che erano le donne che volavano, non gli uomini, le donne che volevano alzarsi e andare, elevarsi…ed è quello che ha fatto Pinella con le sue opere
Pinella sta volando alto, molto alto…
Lella Artesi
emergere i riferimenti al procedimento di una primeva esperienza che risale alla nascita della fotografia; forse anche più indietro, alle prime impressioni della dagherrotipia o dell'ambrotipia o della calotipia o della ferrotipia.
Il fascino dell'antico e del prezioso è assicurato non solo dalla foglia d'oro su cui sono stampate le immagini fotografiche, ma anche per i paesaggi riportati in contenuti, in medi e in piccoli formati che riproducono per lo più gli scatti nella sua Salina.
Ecco come l'artista fotografa ha costruito dei suggestivi souvenir delle incantevoli isole Eolie, al di là dell'oggetto da ammirare nelle cornici di plexiglas. Se poi le immagini dorate di piccolo formato fossero ben fissate al supporto ligneo potrebbero essere utilizzate da signore poco formali anche come cammei contemporanei, applicandovi ovviamente una spilla.
Giuseppe Siano, 31 Ottobre 2018